Assemblea Pubblica

Venerdì 21 novembre ore 21,00 in Sala Civica a Pegognaga
Vi invito tutti a partecipare all'Assemblea Pubblica con i tre candidati alle primarie del PD alla carica di sindaco. Sarà un'ottima occasione per comprendere le differenti proposte politiche che ciascuno di noi illustrerà per il paese di Pegognaga.

5 commenti:

claudio ha detto...

beh scrivo questa cosa a caldo, appena tornato dall'assemblea pubblica.

La cosa che mi viene in mente è il detto "dare le perle ai porci" che per chi non consce il detto vuol dire quella situazione nella quale c'è una cosa o una persona che vale ma che non è assolutamente capita e quindi in poche parole una cosa preziosa sprecata.
Ho solo il terrore che diventi sindaco Dimitri che si troverà a gestire una situazione disastrosa dal punto di vista economico che già un gruppo "illuminato" farebbe molto fatica a gestire figuriamoci uno così che non si rende bene conto neanche lui della differenza tra essere assessore provinciale allo sport e sindaco di un paese come Pegognaga.
In ogni caso i migliori complimenti a Carmen che, seppur con un leggero calo alla distanza, è sempre stata (naturalmente) superiore agli altri 2. Dico questo senza farmi influenzare dalla "faziosità"
Sarà comunque dura. Lo sarebbe stato un pò meno senza Anna Messori così si rischia, per continuare con i proverbi che tra le due litiganti... In ogni caso quando il gioco si fa duro...e quindi buon lavoro a tutti

Carmelita Trentini ha detto...

Grazie per i complimenti,
credo che il primo incontro pubblico fra i candidati sia andato bene. Io ne sono soddisfatta! Sono uscite le differenze soprattutto in relazione alle diverse personalità, ai diversi modi di essere, ai diversi modi d'intendere la politica e di interpretare il ruolo di sindaco. Credo che oltre ai programmi ed alle linee d'intervento generali, le differenze fra il diverso modo d'essere delle persone farà la differenza.

Anonimo ha detto...

Dopo l’intervento di Carra ieri sera mi è venuta la curiosità di visitare questo blog. Francamente non ci trovo nulla di scandaloso. Vuole forse il nostro onorevole censurarci tutti e obbligarci al pensiero unico? Ma soprattutto, se le modalità che usa per sostenere il suo candidato si basano solo (a quanto vedo) sullo screditarti, Carmelita, vuol proprio dire che non esistono altre argomentazioni per sostenere il sig. Melli. Evidentemente questa candidatura manca di spessore a livello di contenuti, idee, competenze altrimenti non ci sarebbe bisogno di ricorrere ai soliti teatrini della schifopolitica. Forza Carmen!

Anonimo ha detto...

Scusate. Utilizzo questo spazio per uno sfogo personale. Viste le modalità bieche usate dall’attuale (e a termine) primo cittadino per sostenere il suo candidato Dimitri Melli, mi chiedo con sempre maggiore amarezza (citando Gaber) “che cos’è la destra, che cos’è la sinistra”? Lei, sig.ra Trentini, rappresenta la sinistra che vorrei a Pegognaga! Grazie di provarci

Carmelita Trentini ha detto...

Vorrei commentare gli attacchi assurdi ed immotivati (sia in contesti pubblici sia sui quotidiani locali) che i sostenitori del candidato Melli hanno sfoderato in queste ultime ore di campagna elettorale
con un aneddoto tratto dalla mia storia familare:
Avevo una Bisnonna.
La mia bisnonna Carolina era una donna straordinaria: analfabeta, di mestiere faceva la "giurnadera" (quando c'era lavoro, andava in campagna a lavorare e veniva pagata a giornata), aveva avuto 4 figli (fra cui mia nonna paterna) e si era convinta a sposarsi solo quando i figli erano ormai grandi.
Era sempre vestita di nero, con una gonna lunga e scura fino ai piedi ed un fazzoletto in testa che le copriva i capelli.
Sul letto di morte ha voluto solo me, le stringevo la mano mentre lei mi guardava con un sorriso dolcissimo che ancora ricordo, avevo 5 anni.
Faceva parte della classe sociale più povera e prima della guerra, mandò,una volta,i figli a fare la fila per prendere un'pò di farina e di zucchero che il Podestà (la figura del sindaco di allora) dispensava alle famiglie più povere.
Ai suoi figli il podestà non diede nulla, li fece tornare a casa a mani vuote perchè disse all'anagrafe erano registrati come figli di padre ignoto (avendo mia bisnonna voluto sposarlo solo in tarda età).
Carolina il giorno seguente andò in Comune si presentò senza appuntamento e disse al podestà: "Sig.or Podestà, gli unici bambini che ieri ha fatto tornare a casa senza farina e senza zucchero, non sono figli di nessuno, sono figli miei, io sono la madre"........
e perchè non se lo scrodasse, la Carolina gli piazzò un gancio sinistro che fece cadere al podestà due denti.
Si fece due mesi di galera, e quando uscì continuò con la sua viata e con il rispetto del Podestà che da allora consegnò anche ai suoi figli la farina e lo zucchero.
Se non aveva paura mia bisnonna,due secoli fà, nel far valere le sue idee,pensate che qualcuno possa oggi, far tacere me!
Ci vuole ben altro!